Razionalità, inconscio e fantasia


Nella vita di ogni individuo coesistono tre forme molto diverse tra loro di percezione, tre modi di analizzare fatti e circostanze, tre livelli mentali che si fondono assieme e che continuamente si influenzano l’un l’altro. Da una parte, le esperienze del quotidiano ci offrono un punto di vista estremamente razionale, attraverso il quale, sin dai primi mesi di vita, ci si costruisce un bagaglio di conoscenze che nel futuro influenzeranno anche in modo sostanziale i nostri comportamenti e le nostre reazioni inconsce.

Ma allo stesso tempo, anche un’altra parte di noi, assai più profonda e complessa di quanto si possa immaginare, è in grado di influenzare in modo sostanziale il nostro comportamento, persino in situazioni all’apparenza banali. Questo lato inconscio della psiche umana, probabilmente tramandato di generazione in generazione nel corso dell’evoluzione, lavora sulla volontà e sulla percezione ad un livello per lo più sconosciuto. Per esempio ci può inibire in situazioni di pericolo più o meno manifesto, oppure al contrario può riempirci di adrenalina e provocare reazioni del tutto imprevedibili.
Ma quale è il livello che, più degli altri due, può rendere una stessa esperienza, profondamente diversa agli occhi di chi la vive rispetto alla percezione di chiunque altro? Cosa è che può influenzare profondamente il punto di vista di ciascuno di noi su cose e fatti? Quale forza invisibile, e troppo spesso sottovalutata, riesce a comandare ogni giorno parte dei nostri comportamenti?

Dal mio punto di vista, si tratta della fantasia.
La fantasia è quella risorsa dimenticata che può trasformare punti di vista, comportamenti, azioni, sentimenti… E’ il livello mentale che miscelato con la razionalità e con l’inconscio dà vita ad esperienze in grado di alterare persino la concezione del tempo. Quando alludo a questo concetto, mi viene in mente per esempio la spensieratezza di un bambino, che giorno dopo giorno cresce, impara, alimenta il proprio bagaglio emozionale miscelando sapientemente questi tre livelli: razionalità, inconscio e fantasia; un bambino, immerso nel proprio mondo, percepisce lo scorrere del tempo molto più lentamente rispetto ad un adulto, ed in questa sorta di magia è proprio la fantasia a rivestire un ruolo da protagonista.

Da questo punto di vista, la lettura è un motore fondamentale per alimentare la fantasia. E quale genere, meglio del thriller psicologico e dell’horror, inteso come indagine psicologica ed introspettiva, riesce ad indagare il complesso intreccio tra il livello razionale e l’inconscio della mente?
Dunque, auguro fantastiche letture a tutti…

Giuseppe Calzi